Meme, meme ovunque. Dal Messi incredulo che fa il gesto all’italiana, alla bambina che sorride davanti ad una casa in fiamme. Dal povero Pablo Escobar che fissa il vuoto, ai due Spiderman che si indicano a vicenda, passando per il fidanzato che non riesce a fare a meno di girarsi per guardare un’altra ragazza. Dì la verità, li hai visualizzati tutti nella mente vero? Ecco, ora dillo pure alla mamma, dillo all’avvocato: oggi parliamo di Meme Marketing.
Non c’è nulla da fare, internet è davvero un posto bellissimo. È la classica frase che pensi quando ti trovi davanti ad un meme divertentissimo. Del resto, i meme sono ormai nella nostra quotidianità e non passa giorno senza vederne almeno uno.
Ma i meme non sono solo risate e frasi memorabili.
Dietro quel testo divertente, mixato perfettamente ad un’immagine virale, c’è un contenuto magnete che – vuoi o non vuoi – monopolizza l’attenzione dell’utente sul web. Ecco perché, in ottica marketing, parliamo di uno strumento molto potente per i brand e la rispettiva content strategy. Un contenuto che permette loro di sfruttare l’umorismo come arma vincente, trasmettendo un messaggio in modo semplice e diretto.
Sì perché, come detto altre volte, per un brand di oggi non basta più vendere un buon prodotto. Un brand deve sapersi creare e coltivare una community, condividendo contenuti di valore. Deve mostrare il lato umano e autentico dell’azienda, riducendo così le distanze con il proprio pubblico. Niente freddezza, niente standard. Solo emozioni.
Ma c’è un ma. Tutto questo va fatto con criterio, in modo strategico, e non solo per il gusto di farlo.
E ora scendiamo nei dettagli, a partire da questa domanda.
Come si crea un meme virale?
Non c’è una formula per il meme perfetto, né magica né matematica. Anzi, diffida da chi ti racconta il contrario. Tuttavia, sul web sono in tanti che riportano l’ormai affermato acronimo STEPPS di Jonah Berger, docente universitario alla Wharton School dell’Università della Pennsylvania. Specializzato in viral marketing, Berger descrive la creazione di un meme virale attraverso questi punti:
- Social Currency, tradotto in Valuta sociale. Rappresenta la capacità di distinguersi dalla massa, attraverso la creazione di contenuti di alto valore.
- Trigger, ovvero L’innesco. Descrive l’abilità nel condurre l’utente ad associare un certo contenuto a uno preciso brand, prodotto o servizio, fruttando una potente chiave comunicativa.
- Emotions, le Emozioni. Riferito alla capacità dei contenuti creati di suscitare emozioni forti nelle persone.
- Public, inteso come Riprova sociale. Banalmente, secondo questo meccanismo, maggiore è l’engagement ottenuto dal contenuto (attraverso like, condivisioni, commenti…), maggiore sarà anche la probabilità che lo stesso venga più condiviso e riconosciuto online.
- Pratical Value, cioè il Valore pratico. In questo caso si intende il valore e l’utilità pratica del contenuto pubblicato.
- Stories, ovvero la capacità di raccontare una storia, attraverso uno storytelling accattivante e genuino, credibile e condivisibile dalle persone.
Meme Marketing: alcuni esempi vincenti, tra brand e trend
Delle Piattaforme di Streaming…
I colossi come Spotify, Netflix e Prime Video – giusto per dirne tre a caso – ormai hanno fatto dei meme il loro cavallo di battaglia. Le rispettive pagine italiane, infatti, compaiono spesso nei nostri Feed Instagram con immagini davvero semplici e divertenti, tratte ovviamente dal catalogo di riferimento delle piattaforme. E così, ecco che ottengono due risultati con un’unica mossa: promozione del prodotto e coinvolgimento del pubblico. Le distanze con gli utenti si riducono, il legame si fortifica.
…al mondo dello Sport
Una presenza prepotente nel web, quella dei meme, che trova riscontro anche tra le squadre sportive. Non a caso, sono davvero tanti gli esempi vincenti in questo campo, dalle piccole alle grandi realtà. E il principio è sempre lo stesso: avvicinare il tifoso, facendogli vivere la squadra con occhi diversi. Abbiamo scelto un paio di grandi esempi a pochi kilometri da noi (Cagliari Calcio e Dinamo Sassari), giusto per risparmiare sui costi della trasferta…
Meme marketing: come non parlare di Barbie?
Il fenomeno mediatico delle sale cinematografiche di un caldissimo luglio 2023. Il film Barbie ha fatto parlare tanto – ma proprio tanto – di sé in tutto il mondo. Non solo per la qualità del prodotto stesso, ma soprattutto per il marketing che sta alla base (Giusto un rapido confronto. Budget produzione film = 145 milioni; Budget marketing = 150 milioni. Ci siamo capiti, no?).
In questo bellissimo plasticoso mondo rosa glitter, ecco che anche i brand hanno cavalcato l’onda della pellicola, proiettando il concetto di Barbie nella loro realtà. Oltre al solito e puntuale Taffo – menzione doverosa quando si parla di meme e Instant Marketing – , non mancano altri esempi più o meno affermati.
Essere genuini, veri e divertenti. Semplicemente Umani.
È questo che dovrebbe fare un brand oggi.
Lasciare da parte quella vecchia comunicazione istituzionale, troppo standard e inquadrata, abbracciando un approccio più fresco, originale e al passo con i tempi. Divertirsi e far divertire, mostrando contenuti accattivanti. Foto e video che presentano il lato più umano e autentico dell’azienda, facendo capire che dietro un prodotto o servizio ci sono sempre persone reali, ironiche e genuine. Un viaggio verso la ricerca dell’intimità brand-consumatore, tra emozioni e grasse risate.
Il tutto però seguendo una logica, procedendo in modo strategico. Creare meme virali ed efficaci, infatti, significa anche mantenere un’immagine coerente con la propria realtà aziendale, soprattutto in termini di tone of voice e identità visiva. Questo perché è necessario essere sempre riconoscibili: riderci su, ma senza perdere credibilità. Ultimo, ma non meno importante, lo studio del target di riferimento, altrettanto fondamentale per la buona riuscita di un contenuto di qualità.
Meme Marketing: dentro l’Universo Laycon
Quelli che abbiamo appena visto sono principi e concetti che noi applichiamo ogni giorno per noi e per i nostri clienti. Sia nell’ideazione di un singolo meme divertente, sia nello studio generale di contenuti dall’alto tasso di engagement, a prescindere dal formato utilizzato.
La chiave è essere autentici, sempre e comunque.
Prova a mettere da parte la quantità e punta sulla qualità.
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